domenica 2 giugno 2013

La corsa di Miriam




Ci sono corse e corse. Ci sono le corse per far pubblicita` al Mocio Vileda e al Perlana e raccogliere soldi per la "cura" (ma quale?) del cancro al seno. Il centro delle grandi citta` viene trasformato in un enorme palcoscenico confettato, c'e` chi corre, chi balla, chi fa incetta di campioncini dei prodotti piu` svariati. E` la festa del cancro, una festa figa, alla moda. Una festa per sopravvissute che` quelle con le metastasi sono solo quattro sfigate.
Esistono anche altre corse, pero`. Come quella a cui circa un mese fa ha partecipato la mia amica, Miriam. Una corsa campestre, nelle campagne del Sussex. Senza sponsor. Senza pubblicita`. Senza prodotti. Solo donazioni, effettuate online, in supporto di Miriam e la sua squadra. Tutto organizzato da un'associazione che non millanta alcuna ricerca per la "cura", ma offre assistenza domiciliare i malati terminali. Si chiama Marie Curie Cancer Care. Il suo simbolo e` il narciso. Un bel fiore giallo che, in forma di spilla, sta spesso appuntanto sulle giacche di chi devolve fondi in favore della meritoria attivita` di Marie Curie. 
Il cancro e` una malattia grave. Di cancro si muore. Doniamo a chi aiuta i malati a salutare la vita con dignita`. E grazie Miriam.

1 commento:

  1. Grazie alle persone intelligenti, a te e alle ragazze come Miriam. Non avevo capito fino in fondo le parate festaiole anticancro, ora ne vedo persino la distruttività, perchè distraendoci e ingannandoci contribuiscono a distruggere il nostro slancio vitale alle riflessione; e quindi ci allontanano dalle iniziative personali che aiutano la guarigione.
    Lo diceva la Kousmine : "hanno orecchie e non sentono, occhi e non vedono". Apriamole queste orecchiette!

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